Oggi viviamo sempre connessi ed “assorbiamo” una valanga di notizie ed informazioni. La tecnologia digitale ed in generale i social, vengono utilizzati come principale fonte informativa. Da inizio pandemia questi media si sono rivelati fondamentali, ma nel tempo hanno evidenziato i rischi che si nascondono dietro una comunicazione che passa soprattutto attraverso i social network. Infatti, i media digitali sono particolarmente esposti alle fake news e finiscono per influenzare e condizionare la visione del mondo.
Ma come si informano i cittadini italiani?
L’informazione dei cittadini
Il nuovo Osservatorio permanente Censis – Ital Communications, sulle agenzie di comunicazione in Italia, ha monitorato le abitudini digitali e come si informano i cittadini italiani. Ben 14 milioni e mezzo di italiani (il 30,1% tra i 14 e gli 80 anni) utilizzano Facebook per avere notizie e 4,5 milioni di italiani si informano solo tramite i social network, e sono quindi particolarmente esposti alle fake news. Di conseguenza, diventa fondamentale la funzione delle agenzie di comunicazione per garantire la qualità e l’attendibilità delle informazioni. Infatti, l’86,8% degli italiani segnala che le notizie che viaggiano sul web dovrebbero essere sottoposte a regole e controlli più stringenti, a garanzia dell’utente e della qualità dell’informazione.
Tra i social network più seguiti per le informazioni non vi è solo Facebook: il 12,6% della popolazione acquisisce informazioni su YouTube (e la quota è del 18% tra i giovani) e il 3% su Twitter (il 5% tra i più giovani). Tra i più giovani, invece, l’informazione si diffonde anche tramite gli “influencer” del web.
Il lato negativo dei social
Il 55,1% degli italiani è convinto che il digitale provochi l’odio, rancore e conflittualità, con quote che arrivano al 58,9% tra le donne e al 58,4% tra i giovani under 34; e il 22,6% ha paura di cadere vittima degli haters.
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